Per fare la differenza davvero, è inevitabile progettare il cambiamento a partire da se stessi: che tu sia studente o professore, operatore o collaboratore, dirigente o amministratore, ti auguriamo di tirare fuori e dare il meglio di te, dentro e fuori la scuola!
Perchè oggi diamo il buongiorno con questo appello?
Perchè da questo mese e fino a Maggio sarà proprio questo il grado di consapevolezza che i laboratori scolastici punteranno a risvegliare in città!
Se vivi a Molfetta, conosci quel senso di orgoglio misto a senso di fortuna nel potersi affacciare ogni mattina su strade che pullulano di tanti studenti delle varie scuole superiori, anche provenienti da paesi limitrofi, più o meno vicini. Ma purtroppo quelle stesse strade a quegli stessi orari già denuncerebbero l’incuria diffusa da parte dei suoi abitanti, se solo potessero parlare, dando voce al continuo mancato rispetto della loro bellezza!
Eppure oggi non può che essere un momento per sperare, per crederci ancora, perchè partono i laboratori anche nelle scuole medie, dopo l’avvio dei laboratori già nella scuola dell’infanzia e degli incontri tematici presso gli istituti superiori di Molfetta!
A proposito di laboratori, parliamo di un’esperienza che arriverà a coinvolgere ben cinque istituti comprensivi molfettesi, ovvero 5 scuole medie ma anche 9 scuole primarie, 17 plessi dell’infanzia (senza poi contare le classi primavera), cioè quel totale di 274 classi che quotidianamente varcano la soglia della formazione per il futuro nella nostra città, circa ben 5.500 bambini e bambine che si svegliano ogni giorno per andare a scuola per studiare l’ecologia e la storia, per applicarsi alla tecnologia e alla comunicazione, per maturare senso civico, per incontrare i compagni di banco o del cuore.
Possibile che ancora non riusciamo noi abitanti più avanti con l’età, che a scuola ci siamo già andati, a garantire ai nostri attuali studenti la dignità di giungere a scuola percorrendo strade accoglienti, pulite, decorose, belle? Allora partiamo, anzi, ripartiamo dalla scuola per parlare al cuore dei molfettesi.
Pronti a sapere come? Semplice: educando, cioè progettando, differenziando.
E-ducare, voce del verbo “trarre fuori”.
Non si tratta di tirar fuori dal cappello una magia, un intrattieni, ma di far germogliare saperi consapevoli, accendere il motore della bellezza, attivare comportamenti ecologici.
Ad esempio abbiamo progettato i laboratori dedicati alla scuola dell’infanzia come un’occasione per stimolare a saper osservare con maggiore attenzione possibile lo scenario che quotidianamente ci si para davanti, ma che, forse per la fretta dell’entrare in orario a scuola o per cattiva abitudine (soprattutto dei grandi), abbiamo smesso di guardare davvero e finito per accettare.
È così che osservando attentamente scenari simili a confronto, si giochi nel laboratorio con la voglia di individuare e persino eliminare il rifiuto che fa la differenza tra i riquadri – perché vinca la versione più gradevole; oppure che da semplici foto di angoli grigi e sporchi della città possano rifiorire immagini a colori, restituendo luce e pulizia… come sarebbe la città senza i rifiuti e senza i tanti microrifiuti con cui inondiamo la nostra città? Vi assicuriamo che i bambini e le bambine dell’infanzia hanno un’idea molto chiara, decorosa e colorata di come Molfetta dovrebbe essere.
Inoltre a chiunque di noi sarà mai capitato di parlare con bambini e bambine in età 6-11 anni, vero? Se ne ha sempre molto da rimanerci di stucco, no?
Con il loro modo di pensare concreto, con il loro spirito netto di osservazione, sinceri e critici da far bene, ecco che potremmo ottenerne parecchi di messaggi da chi studia nelle scuole primarie, da toglierci il fiato alle giustificazioni sul perché ancora qualcuno di noi più grandi conferisca male o per niente affatto.
È per questo che alle classi delle scuole primarie verrà chiesto di dare il meglio di sé dando forma ai messaggi, creando comunicazione.
Attraverso l’elaborazione di manifesti, cioè stimolando la conoscenza e la riflessione, attraverso la promozione di parole ecco che le classi primarie sono così chiamate ad esporsi nell’impegno di un manifesto proprio ma rivolto a tutti, affermazioni che guidino a scegliere comportamenti da riproporre in giro per la città oltre che nella scuola stessa.
Anche per loro non mancherà occasione per scoprire da quante lattine possano realizzarsi quante biciclette, o che dall’acciaio si possano creare quei binari su cui, metaforicamente, speriamo i loro messaggi possano viaggiare lontano, raggiungendo i loro genitori, nonni, fratelli, raggiungendo profondamente il loro stesso cuore.
Oggi però, si scriveva, siamo allo start per i laboratori nella scuola media: l’età in cui si va e si torna da scuola da soli, l’età della prima comitiva, l’età del cambiamento per definizione.
L’età del fare e del pensare, delle emozioni e delle prime rivoluzioni.
Qui l’intervento che vuol far la differenza richiede di tirar fuori idee e strategie, analizzando come veri e propri membri di comitati che si confrontano ogni comitato con il proprio scopo, ma ognuno di questi a confronto con la vera grande sfida: la vivibilità di Molfetta oggi.
Da oggi poi, accanto all’Amministrazione, vogliono fare la loro parte nel contributo alla bellezza anche le scuole, grandi produttrici di saperi, ma anche di carta, di bustine di merendine, di mini-tetrapack da succhini di frutta (che, a proposito, vi ricordiamo che attualmente ASM chiede di conferire il tetrapack con la carta e non più con la plastica!) e l’avvio di un impegno concreto, supportato da ASM, alla raccolta differenziata scolastica e alla promozione di soluzioni “green”.
Anche per questo, a conclusione dei laboratori ad ogni studente verrà consegnata come dono da parte dell’Amministrazione una borraccia che agevoli nel ridurre il consumo di plastica e faciliti il ricorso all’acqua potabile senza ulteriore spreco di risorse. E già segniamoci il promemoria che un domani potremo riciclare la borraccia stessa, tirandone fuori magari una caffettiera, perchè a questo servono i laboratori: educare, cambiare, risvegliare!
Ananrita Digioia – educatrice “Molfetta mi sta a cuore”